L’impianto frenante di un’automobile, ha un funzionamento piuttosto complesso. L’impianto frenante più comune ai giorni nostri è senza dubbio il sistema a disco.
Per garantire la sicurezza della frenata è indispensabile una corretta manutenzione di dischi e pastiglie. E’ consigliabile controllarli almeno una volta l’anno, oppure ogni 20/25mila chilometri. Così come il liquido dei freni va sostituito interamente, almeno ogni 2-3 anni.
La frenata avviene tramite la decelerazione dell’automobile ed è garantita dell’attrito tra pastiglie e dischi. Il pedale del freno, nel momento in cui viene esercitata pressione, aziona una pompa idraulica: questa consente alla pinza freno di agire immediatamente sulle pastiglie, che finiscono a contatto con i dischi generando di conseguenza una forza d’attrito enorme. Naturalmente, l’attrito determina, a lungo andare, anche il consumo e l’usura dei componenti dell’impianto frenante. Nel caso si avvertano strani rumori dal complesso disco-pinza, è consigliato recarsi immediatamente in officina per il controllo pastiglie e dischi freno.
Le pastiglie
E’ sempre bene ricordare che il materiale di attrito delle pastiglie che si scelgono deve sempre essere compatibile con quello dei dischi: è fondamentale attenersi ai consigli e alle indicazioni fornite dai produttori. In fase di scelta delle pastiglie è sempre importante considerare, oltre al coefficiente d’attrito, anche la loro capacità di mantenere prestazioni costanti nel tempo alle più svariate temperature, la loro prontezza di risposta quando si aziona il pedale del freno e, ovviamente, quanto sono rumorose.
Il liquido dei freni
Altro componente importante dell’impianto frenante è il liquido freni. In commercio se ne trovano di diversi tipi: si contraddistinguono da sigle particolari, tutte precedute dalla dicitura ‘DOT‘, che sta a indicare lo standard qualitativo del prodotto in questione. Importante: aggiungere un liquido dei freni, per esempio, contraddistinto dalla dicitura ‘DOT 5’ ad un ‘DOT 4’ non è mai consigliato, perché non andrà a migliorare le prestazioni dell’impianto frenante dell’automobile, bensì andrà a comprometterne l’efficienza. In egual misura, utilizzare un liquido diverso da quello prescritto oppure indicato sull’impianto può provocare malfunzionamenti nella vettura.
I dischi
La loro attitudine a garantire potenza frenante idonea, durata, rumorosità e progressività dipende da vari fattori. In primis, dal diametro del disco. Poi, dal disegno della superficie d’attrito. Infine, dal loro raffreddamento. Quanto maggiore sarà il diametro del disco, tanto maggiore sarà, di conseguenza, la superficie di attrito sulla quale insiste la pastiglia e, ovviamente, l’efficienza della frenata.
A parità di condizioni, inoltre, va sottolineato come i dischi più grandi lavorino a più basse temperature pur offrendo lo stesso tipo di decelerazione. La grandezza in questo caso non è tutto: sovente accade anche che dischi molto piccoli possano fornire prestazioni inaspettate, quasi eccezionali, qualora la loro superficie fosse stata progettata seguendo alcune accortezze.
La pinza freno
Viene spesso trascurata, ma a conti fatti si tratta di un componente fondamentale nell’intero impianto frenante di un’automobile. L’attrito che abbiamo sopradescritto, infatti può generarsi soltanto perché, all’azionamento del pedale del freno, questa pinza, al suo interno, spinge la pastiglia contro il disco mediante l’ausilio di un piccolo pistone. Esistono due tipi di pinza freno: la prima si chiama ‘flottante‘, dal funzionamento più semplice e dai costi più contenuti; la seconda è definita ‘a pistoni opposti‘, dal funzionamento certamente più complesso ma senza dubbio più efficace. Nella pinza flottante il piccolo pistone si trova soltanto da una parte del disco; nella pinza a pistoni opposti, come dice il nome stesso, c’è un pistoncino per ogni lato il quale, azionato dalla pinza, serra il disco. Ulteriore differenza tra i due sistemi: in quello a pinza flottante è previsto l’utilizzo di un solo pistoncino, mentre, al contrario, in quello a pinza a pistoni opposti, si può assistere all’impiego di più piccoli pistoni per lato.